L’Ordine
dei Cavalieri del Drago, dal “Conte Dracula” ai giorni nostri
Articolo
di Carlo Traggia di Baio
Quella del conte Dracula,
vampiro della Transilvania, è una leggenda nera, diventata romanzo, film,
attrazione turistica e icona pop nel mondo intero. Ma il mito romanzato si basa
su una storia vera, ovvero quella del Voivoda Vlad III Basarab Draculesti (1431-1477),
Principe Sovrano di Valacchia, Cavaliere dell’Ordine Imperiale del Drago,
spietato condottiero contro l’avanzata turca ottomana nei Carpazi (usando gli
stessi metodi dei suoi nemici), per questo soprannominato Tepes (impalatore) e
Dracul (diavolo), ma considerato eroe nazionale e difensore della cristianità
dal popolo romeno e dalla Chiesa Ortodossa, avendo , con la fede e con la
spada, l’invasione mussulmana dell’Europa. I nobili romeni e ungheresi
impegnati in questa difesa erano tutti “Dragoni Imperiali”, ovvero cavalieri
dell’Ordo Draconis, fondato dall’Imperatore Sigismondo nel 1408 e riconosciuto
da Papa Eugenio IV nel 1433. Questo ordine cristiano nobilitante, prettamente
militare, aveva ed ha come insegne un drago addomesticato che si mangia la
coda, con al centro una croce fiammeggiante, simboli esoterici pagani
cristianizzati, dal potente significato evocativo che incutevano rispetto nei
soldati e nel popolo, ed il giusto e voluto timore negli invasori islamici.
Ricordiamo, a questo proposito, oltre ai Santi Giorgio Megalomartire e Michele
Arcangelo, la figura di Santa Margherita di Antiochia che, con la potenza di
una croce di fuoco, sventra il drago che l’ha divorata e lo addomestica,
trasformando la bestia demoniaca in un docile animale da guardia.
L’Ordine del Drago esiste
ancora, in mezzo a tante imitazioni (spesso confusamente di carattere esoterico
e persino satanista), quello originale è di legittima collazione familiare
della storica Casa Imperiale bizantina romena russa dei Cantacuzino (Despoti di
Morea, Gospodari di Valacchia, Voivodi di Moldavia e Pazniki di Transilvania),
rappresentata da SAI il Principe Gran Maestro Pieter, membro della Unione della
Nobiltà Bizantina, sotto la protezione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli.
L’Ordine è di tradizione cristiana bizantina ortodossa ma ecumenicamente aperto
a tutti i buoni cristiani, aristocraticamente selezionati fra i migliori
patrioti, disposti a difendere concretamente la Cristianità, che oggi vuol dire
la civiltà e identità cristiana europea colpite dalla decadenza culturale e
morale, e i fratelli cristiani orientali perseguitati soprattutto nei paesi
islamici. L’ordine ha una classe e benemerenza unica, fraterna e nobilitante
(nobiltà personale non ereditaria), di Cavaliere Dragone, e solo una gerarchia
di ruoli organizzativi, territoriali e di anzianità di appartenenza, simile a
quella militare. Dagli anni ’50 del secolo scorso, l’ordine è aperto anche alle
donne, Dame Dragonesse, che però non possono assumere incarichi gerarchici.
Il Luogotenente
dell’Ordine del Drago in Italia è Sua Eccellenza il Sevast (conte e ambasciatore
nella tradizione bizantina) Reverendissimo Padre Claudiu Ioan Cocan, nobile
transilvano che, oltre ad essere delegato e dignitario della Casa Imperiale
Cantacuzino, membro della Unione della Nobiltà Bizantina e cappellano ortodosso
della associazione culturale internazionale Aristocrazia Europea, è sacerdote
ortodosso romeno e parroco della Chiesa di San Paisio a Cuggiono, in provincia
di Milano. Vice delegata è la baronessa ortodossa romena Lucia Chelcea di Baile
Herculane, moglie del famoso araldista italiano conte Enzo Modulo Morosini di
Risicalla e Santa Anna Morosina. Nella delegazione imperiale e fra i
consiglieri dell’ordine anche il barone Roberto Jonghi Lavarini (uno dei
pochissimi italiani già Cavaliere Dragone, fra i massimi esperti italiani delle
tradizioni e consuetudini cavalleresche e nobiliari del mondo orientale
bizantino e ortodosso) e l’avvocato Gianfranco Bartolelli, appassionato
studioso di storia e cavalleria.
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